jueves, 14 de febrero de 2013

11:35 Di San Valentino 2013 La ragazza dei capelli di sole


   Sono in una stanza d'albergo, numero 108 in un hotel di 4 stelle non molto lontano del centro città di Bari, mentre mi preparavo per scrivere sui miei pezzi, e giravo su facebook, entrò una ragazza nella mia stanza per controllare il frigo bar, lei di grandi occhi azzurri bionda con dei capelli come il sole, mi saluta e mi fa i complimenti per la mia particolare bellezza, specificando che gli piacevano molto i miei occhi, io che di solito non amo sentire i complimenti perché mi fanno intimidire, arrossisco e vado avanti cercando di conversare d'altro, le dico di darmi del tu e chiedo il suo nome, mi disse di chiamarsi Antonella e mi da la mano ma nello stesso momento dice di poterlo fare solo qui nella stanza perché questo le potrebbe costare il posto di lavoro, io invece dicendo il mio nome continuo a parlare,  senza voler sapere di lei, ma nello stesso tempo  accattivata anch'io della sua bellezza pensavo a chi somigliassi... Proseguo "sai io da sola in questo posto non me la sento di essere trattata da signora, mi fa sentire in qualche modo vecchia e sola" lei annuisce e concorda, "poi sono anche giovane hi hi" e sorrido,  parlando parlando mi disse d'aver fatto il liceo linguistico ma di essersi pentita di non aver continuato a studiare perché gli era sembrato troppo pensante, noto poi nei suoi occhi la tristezza di aver preso quella decisione, ma comunque non vuole lo stesso riprendere, solo perché adesso è nella linea del comfort. Quanto pesa questa linea! Poi all'improvviso ho capito chi mi ricordava lei, mi ricordava tutte le volte che ci siamo arresi, tutte le volte che il peso delle nostre proprie decisioni ci ha portato a sprofondare fino l'entro terra, a perdere quella luce negli occhi, la perdita della gioia delle giornate diverse, nuove, e poi torno a lei, la ragazza dei capelli di sole, che è ancora lì che si lamenta del passato, senza la sua luce, come tanti lo fanno oggi, qui, adesso, e le rispondo, che non è mai tardi, si laureano anche a 60 anni oggi giorno, dopo che la tormenta passa, quando c'è la calma, ma tu invece di cosa ti lamenti? Non aspettare che la calma dopo i 60 anni arrivi! Questa vita va vissuta, oggi qui, adesso, a modo tuo, fallo per te. Ho finito il discorso con lei dicendo di non dimenticare di mettere nella sua agenda magari, di vivere questa bella esperienza prima di passare ad una megliore vita, perché in fondo non è mai tardi, e non c'è un prezzo che misurabile negli anni vissuti ti permetta di pagare le allegrie che la realizzazione dei tuoi sogni ti da. Pensaci, facci un pensierino, ne vale davvero la pena. Besitos

https://www.youtube.com/watch?v=f5UcgTuvCmU

Cari amici, giovani attori

Amici attori cercate di non cadere nella trappola dei workshop con dei personaggi famosi che per un paio d'ore si prendono 200e e vi fanno imparare 2 battute da dire in un video dopo aver fatto una mezza regia, loro non vi guarderanno mai sul serio, perché siete in troppi e anche bravi e poi non imparerete un granché, la vera recitazione e ben altro! poi alla fine sarete archiviati chissà dove e per quanto tempo, al meno cosi è successo a me! Il mondo del recitare è cambiato, se proprio volete fare un video, imparate bene una scena, preparatela,  registratela e caricatela su youtube, secondo me avrete più riscontro. Chi non cambia e si adegua ai tempi muore...

jueves, 7 de febrero de 2013

Fare l'artista? Lettere di canzoni, dell'anima


Non so amare più “qualcuno” lo riconosco, l'amore oggi per me è oramai una metodologia sconosciuta. Mi sono persa, ho chiamato al mio cuore per vedere se c’èra  ma la risposta che m'ha dato è stata "attenda". Dicono che i vincitori siano quelli che riescono a resistere più a lungo durante la guerra, si direbbe in fondo che sono quelli che nella "attesa" riescono ad sfruttare le opportunità, anche se a volte e di colpo, l'arrivare alla meta e vincere diventa una propria e vera ossessione, amare qualcuno non conta più, ed è il voler stare bene, il voler realizzarsi la prima cosa da pensare. Ho sempre desiderato non avere barriere materiali che m’impediscono avere quello che voglio, senza dovere però niente a nessuno, sono troppo orgogliosa,  quindi farlo lavorando con le mie mani, credo sia  il dritto più legittimo che la vita m’abbia dato, per me è giusto che sia cosi, ma quando penso all'amore mi ritrovo sempre in quel vicolo, un vicolo cieco, ma pieno di tante emozioni.

D’altro canto l’arte, il mio mestiere, una parola cosi effimera e piena di sostantivi e strade,  di solito suscita nella mente di chi mi ascolta una faccia di  “giudichiamo questo speciale  nulla facente o pazzo” il mio adorato mestiere, che alle volte  consiste in recitare, cantare, ballare, oppure scrivere, non è altro che la mia condanna, ma anche la mia salvazione. Ho deciso di amare il mio mestiere, più di qualunque cosa, l’ho deciso da prima di essere nata, anche se in teoria so che non solo di questo si può riempire la vita, ma qualcuno di voi mi sa dire perché mai io dovrei seguire le strade già battute? Riempire la mia vita con esperienze che non mi colmano l’anima? Non l’ho mai fatto. Questa è una guerra, la guerra per vincere il paradiso, ma poi, sto paradiso con chi lo devo godere? Di certo è meglio godere qui, su questa terra, meglio la gallina oggi!

Non so amare più, nessun altro che il mio mestiere, suona una affermazione  egoista, molto egoista, con uno sfondo di egocentrismo ed un poco di chiusura, ma non è altro che la verità, la mia verità, e questo forse è quanto basta per stare meglio. Dire la verità ha molto di riconfortante, è come cacciarsi una spina dal dito, di spine ne  ho avute varie, ma le caccio fuori cantando, creando, al meno cosi no distruggo nessuno, oppure si? Ma che ne so, quando meno te l’aspetti esce qualcuno con delle ferite dicendo che sei stato tu a causargliele, ma non si rendono conto che il coltello l’hanno sempre avuto in mano loro? Cose da pazz’!

Sono qui, sono ancora viva, sono nella lotta, non so a chi uccido, non so chi cercherà d’uccidermi, ma resto allerta, anche quando sono stanca, mille metodi in mille paesi funzionano, ma non qui, non in Italia, qua non ci sono regole, a volte è meglio affidarsi a Dio e pregare, anche se la posizione in ginocchia è pericolosa perché a molti piace, e non di certo solo per pregare, allora la peggiore me si fa avanti, quella che manda a fanculo il mondo, come e quando si deve, l’anima non ha un prezzo, nemmeno il cuore, preferisco il suicidio a vendermi, orgoglio? No, io lo chiamo dignità, non ho mai chiesto il mondo a nessuno, e questo quel “nessuno” lo sa bene, ma la forza e l’energia di vivere me la regala ogni mattina la vita perciò perdere questa guerra sarebbe un vero peccato. 

lunes, 28 de enero de 2013

Registrare oggi, puntando a un domani

La trasmissione "Curriculum..." su Julie Tv. sta andando avanti, dandoci però  l'opportunità di sperimentare con nuovi e diversi personaggi che al quanto pare funzionano!
http://www.julienews.it/filmato/curriculum-il-manichino-umano/132_291597.html

viernes, 7 de diciembre de 2012

"Curriculum, quando la disoccupazione fa ridere"



"Curriculum, quando la disoccupazione fa ridere" da premettere che si può sempre fare di meglio, è questo il mio ultimo intervento nella comicità, col personaggio "La brasiliana"  per il canale sul digitale terrestre Julie tv. Sto ancora perfezionando il personaggio, cercando di migliorarlo, non è stato facilissimo, al contrario di quanto si possa credere, penso che recitare sia uno dei mestiere dove studiare e prepararsi sia fondamentale, e chi meno si prepara oppure si lascia travolgere dall'idea di saper tutto rischia molto. Ho avuto un forte riscontro con chi mi diceva di essere troppo bella per far ridere, credo che oltre la bellezza ogni uno dovrebbe scoprire le sue doti per poi perfezionarle lasciando di lato i commenti di chi potrebbe non essere d'accordo con te, bisogna sempre credere nel nostro proprio talento, ma il talento senza una formazione è come avere una ferrari e non saperla guidare, al meno cosi impari a difenderti e ad avere la risposta pronta per chi ti vuole chiudere il passaggio su certe strade. Ringrazio di cuore tutta l'Italia per l'opportunità di avere contatto con grandi talenti della comicità, sopratutto a Napoli, dove ogni giorno ne vedi una cosa diversa, e chi più ne immagina più ne metta, secondo me l'artista che sopravvive all'Italia è pronto a tutto. La esperienza mi sta insegnando che non c'è una età per fare una certa cosa, non c'è una età giusta per lottare per i tuoi sogni, non c'è un limite al di là di quello che imponi tu a te stesso, quindi niente scuse, fai quel che puoi con quello che hai, è un bel moto per motivare la tua anima.  

lunes, 3 de diciembre de 2012

Curriculum, quando la disoccupazione fa ridere



Fare l'artista in Italia è facile, molti, si svegliano la mattina e s'accorgono di voler diventare un attore, alcuni ce l'hanno nel sangue,  altri nel dna, e sono in molti ad essere bravi, ma i metodi per lavorare come attore nei paesi cambia a seconda delle opportunità, le opportunità in questo paese sono ridotte secondo il mio umile parere in 2 possibilità, quella di fare la strada facile, attraverso le conoscenze "gli amici" e quella di fare la gavetta per molti anni, fare la gavetta è semplice quando tutti vogliono maggiore qualità senza dover pagare nulla, a furia di avere contatto col pubblico diventi bravo, ma trovo impossibile cercare di vivere come artisti regalando la tua essenza senza poi trovare magari una giusta retribuzione per quello che fai. Come cabarettista ho conosciuto diverse città, mondi interessanti da scoprire,  le serate di cabaret a Roma col pubblico aperto in compagnia di grandi artisti che riempivano con i suoi monologhi le serate, le risate accompagnarono il mio viaggio fino a teatro Zelig di Milano, una opportunità ottenuta grazie ad un autore conosciuto in qualche provino ed a chi ringrazio di cuore per quella occasione, in realtà ringrazio sempre e molto, le mie motivazioni sono sempre le stesse, credo che ci sia la magia nel dire grazie a chi ci fa diventare più grandi, una magia capace di muovere la terra, di far diventare possibile l'impossibile. Cosi sono arrivata a curriculum "quando la disoccupazione fa ridere"  un nuovo format su un canale locale, ma la mia ricerca è quella di trovare un posto del mondo dove quello che creo, quello che sento, oppure scrivo, possa diventare una espressione perfetta attraverso la quale possa vivere bene, per adesso solo l'America spunta, io nel frattempo continuo a lavorare, oppure dovrei dire a fare il "gavettone"





miércoles, 14 de noviembre de 2012